Comunicare con i cittadini sordi ai tempi delle mascherine è possibile?

 

Venezia, 18 giugno 2020

Indossare le mascherine è importante e necessario. Ma è un impiccio, ammettiamolo.
Con le mascherine molte persone non abituate a indossarle faticano a parlare con naturalezza, ci si sente impacciati.
Per i cittadini sordi è addirittura un vero e proprio ostacolo alla comunicazione. Le mascherine coprono la parte inferiore del viso impedendo così di vedere i movimenti della bocca che permetterebbero di capire se una persona sta parlando o no.
In questo periodo in cui tutti noi siamo tenuti a rispettare le regole e a interagire con gli altri protetti da una mascherina, la comunicazione per alcune fasce più deboli della popolazione, come i disabili uditivi, è difficoltosa, a volte impossibile.

 

Foto di persona mentre segna un segno nome.

 

In una persona sorda, il canale uditivo è interrotto, quindi tutte le informazioni non possono essere comunicate per via orale, bensì potranno essere trasmesse tramite il canale visivo, che è intatto. Gli occhi diventano così lo strumento per interagire e comunicare.
Grazie agli occhi, un medico può per esempio comunicare con pazienti sordi utilizzando tre metodi distinti tra loro:
1- la lettura labiale,
2- la lingua italiana scritta,
3- la lingua dei segni (approfondisci con articolo dedicato).

In questo articolo non entriamo nel merito dell’efficacia di un metodo o dell’altro ma li contestualizziamo al periodo attuale per trovare il migliore compromesso su come comunicare con pazienti sordi al meglio.

Se si pensa che comunicare con cittadini o pazienti sordi possa essere considerato una casistica che interessa un numero limitato di popolazione, si consideri che invece così limitato non è:
- in Italia, circa 1 persona su 100 è sorda o ha gravi difficoltà di udito;
- 1 persona ogni 1.000 abitanti è sorda profonda dalla nascita o è diventata sorda nei primi mesi di vita;
- circa 600.000 persone hanno gravi problemi di udito e circa 60.000 persone sono sorde profonde e non hanno mai sentito un suono o una voce.

Queste sono le persone che più di tutte tra i cittadini con deficit uditivo si affidano al canale visivo per comunicare. E quando questo manca, è come se brancolassero nel buio. Che è più o meno quello che sta succedendo loro in questo periodo.

 

 

 

POSSO UTILIZZARE LA LETTURA LABIALE CON I CITTADINI SORDI AI TEMPI DELLE MASCHERINE?

La mascherina toglie loro qualsiasi possibilità di orientamento nell’interazione con una persona udente: non si rendono conto se una persona sta parlando o meno.
E allora come comunicare con cittadini sordi che hanno magari necessità di servizi amministrativi in uffici pubblici, o di cure urgenti ospedaliere in questo periodo in cui le mascherine sono un dispositivo obbligatorio?

In alcune città e ospedali si è provveduto a produrre e a distribuire delle mascherine semi-trasparenti che lasciano visibili le labbra. Iniziative importanti, ma purtroppo molto limitate in pochissime realtà, che comunque portano con se difficoltà come l’appannamento della mascherina, o la difficoltà nel riutilizzarla per molte volte.

Ecco quindi che ci viene in soccorso un secondo metodo tra quelli citati all’inizio dell’articolo: la lingua dei segni.

Certo, anche il terzo metodo, il ricorso alla lingua scritta su bigliettini, potrebbe sembrare un supporto alla comunicazione ma gravi difficoltà di comprensione si nascondono molto spesso dietro alla risposta rassicurante “sì, ho capito” del cittadino sordo che riceve una informazione amministrativa o una cura per la sua patologia. 
Sul perché ci siano queste difficoltà di comprensione anche attraverso l’italiano scritto, e su come comunicare con pazienti sordi che hanno difficoltà di comprensione dell’italiano verrà dedicato un altro articolo.

 

Foto di persona mentre segna un segno nome.

 

 

COMUNICARE CON I CITTADINI SORDI IN LINGUA DEI SEGNI

La lingua dei segni si presenta come il metodo preferenziale e più completo per trasmettere informazioni in modo professionale a un soggetto sordo per molteplici motivi, anche contingenti:

rispetta le norme indicate per questa fase 3 per la quale tutte le persone sono chiamate a utilizzare una mascherina protettiva su bocca e naso nel momento in cui si entra in contatto con altri;
permette di mantenere le distanze sociali richieste se si utilizzano le nuove tecnologie che offrono il servizio di interpretariato in lingua dei segni anche in videochiamata da smartphone o computer;
garantisce piena e completa accessibilità dei contenuti rassicurando il medico della corretta trasmissione di tutti i contenuti verso il paziente sordo e della corretta comprensione perché grazie all’interprete di lingua dei segni il medico ha immediatamente il feedback da parte del paziente.

 

Colloquio in ambito amministrativo con video-interpretariato in LIS presso Comune di Treviso e Padova (immagine a sinistra)
Colloquio tra paziente sordo e medico presso ambulatorio ospedaliero (immagine a destra)

 

Una persona sorda nelle scorse settimana ci scriveva il suo disagio:

“Prima senza mascherine, quando purtroppo non c'era l'interprete ci arrangiavamo con un po' di lettura labiale. Non potevamo capire tutto, ma un po’ si capiva. Ora invece è tutto più complicato, o addirittura impossibile. Comunicare con le persone udenti, dovremmo chiedere di abbassare la mascherina per provare a comprendere e leggere il labiale, ma questo va contro le indicazioni igieniche. L'interprete di LIS e le tecnologie come il video-interpretariato e la sottotitolazione automatica diventano quindi figure e strumenti di fondamentale importanza per noi persone sorde.”

L’Italia è finalmente nella fase 3 di questa emergenza, alla ricerca di una nuova normalità.
Questa potrebbe essere anche una imperdibile occasione per il rilancio del tema dell’accessibilità comunicativa, per permettere ai medici, alle pubbliche amministrazioni, agli uffici e a tutti gli udenti in generale di comunicare in modo semplice ed efficace con cittadini e pazienti sordi in assoluta tranquillità, e alle fasce svantaggiate di partecipare autonomamente e attivamente alla vita sociale avendo a disposizione servizi di interpretariato in lingua dei segni, con interpreti in presenza o in video-chiamata.
 

Buona ripartenza Italia, e buona accessibilità a tutti!

 

Se vuoi che anche il tuo Comune, la tua Azienda Socio-Sanitaria o il tuo territorio sia accessibile in LIS, contattaci all'indirizzo email info@veasyt.com o al numero 041 2345715.


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