"Un Piccolo Principe" a occhi chiusi

Domenica 31 gennaio al Centro Culturale Candiani di Mestre si è tenuta l’ultima programmazione dello spettacolo “Un Piccolo Principe”, ispirato alla sceneggiatura di Orson Welles, dal romanzo di Antoine De Saint-Exupéry. La compagnia teatrale Woodstock Teatro, coordinata da Alessandra Dolce e Marco Gnaccolini, ha voluto creare non un semplice spettacolo dove tutti si siedono e si spengono le luci, ma un percorso sensoriale interattivo con lo scopo di proporre un teatro “aperto” non relegato all’interno di barriere architettoniche e culturali, ma accessibile a qualsiasi tipo di pubblico: bambini e adulti, vedenti e ciechi, udenti e sordi.  
Anche io sono stata uno degli spettatori che insieme all’aviatore, amico del Piccolo Principe, hanno visto, esplorato, ascoltato e toccato il mondo e ve lo voglio raccontare.

Immagine nuvole di cotone

Una stanza buia, lontano si sente una voce che piano piano si avvicina. È l’aviatore, che ci prende per mano e ci fa immergere nel suo mondo. Passiamo in mezzo a un banco di nubi dense, bianche e soffici e atterriamo in una stanza piena di voci. Ognuna con una storia da raccontare. 
Passiamo in un altro pianeta luminoso con un terreno morbido e irregolare e un rumore di vetro a ogni passo. E poi, un suono lieve, un tintinnio. “Le stelle” dice l’aviatore. Eccole! Piccoli e delicati astri che ci accompagnano fino all’ambiente successivo.

Una luce forte, blu. Acqua. Si vede e si sente il suono armonioso di tante piccole gocce d’acqua che a intervalli irregolari cadono nei pozzi. Una musica per le orecchie. 
E poi? Cos’è questo strano materiale rugoso che sto toccando? “Un serpente!” dice l’aviatore. E insieme con lui ci stendiamo a terra e cominciamo a strisciare fino ad arrivare all’ultima tappa di questo fantastico viaggio. 
Una luce rossa, viva. Ci aspettano le rose. Grandi matasse color rubino, morbide e dal profumo intenso.
“Sono esseri delicati” ci dice l’aviatore, “che devono essere curati e protetti. Finché ci saranno le rose, il mondo fiorirà”.

Immagine Pozzo con luce blu stelle e frase poetica

Durante lo spettacolo, c’è stato un momento in cui ho immaginato come potesse vivere queste sensazioni un bambino cieco. Così ho chiuso gli occhi e ho provato a guardare con le orecchie e a sentire con le mani e il naso. È stata un’esperienza molto particolare, che mi ha fatto percepire le cose da un’altra prospettiva e mi ha fatto capire quello che il Piccolo Principe cerca di dirci, ovvero che “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Immagine rose rosse
Questo spettacolo ha dato la possibilità a tutti, soprattutto ai bambini con disabilità visive, di accedere agli stessi contenuti, di sentirsi uguali agli altri, di sentirsi parte di un gruppo. Penso che il concetto di inclusione debba partire proprio dai più piccoli. Grazie a questo tipo di incontro, tutti i bambini diventano protagonisti e non vengono evidenziate le differenze ma, al contrario, viene alimentato il senso di gruppo. Ognuno può diventare consapevole delle proprie abilità che sicuramente vanno al di là delle differenze sensoriali. Credo che se si coltiva e si incentiva lo sviluppo di questa consapevolezza nei bambini, questi anche da grandi non guarderanno a ciò che li differenzia dagli altri ma a quello che li accomuna. In questo modo, riusciranno a considerare le differenze come ricchezze e a  vedere gli altri come delle “rose” da proteggere e amare.

Per ora non sono previste repliche dello spettacolo, ma mi auguro che iniziative artistiche accessibili come questa vengano prese in considerazione e incentivate sempre di più.
 

di Ilena Baldassini
Laureata in Traduzione. Appassionata di lingue, scrittura creativa e copywriting.
Viaggiatrice seriale, amante della natura e della buona tavola. A volte metereopatica.
http://it.linkedin.com/in/ilenabaldassini

 

VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione di questo articolo in LIS a cura di Elias G., studente di Laurea Magistrale in Scienze del Linguaggio con specializzazione in lingua dei segni italiana (LIS) presso l'Università Ca' Foscari Venezia.

 

 

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