Comunicare con le persone sordocieche: il metodo Malossi

di L. Cecchin

Nell’articolo di blog “L’accessibilità alla Lega del Filo d’Oro” abbiamo iniziato a scoprire chi sono le persone sordocieche e come rendere totalmente accessibile un ambiente, prendendo ispirazione proprio dalle sedi dell’Associazione Lega del Filo d’Oro, ambienti adatti a persone che non vedono e non sentono, ambienti multisensoriali che permettono alla persona sordocieca di essere il più autonoma possibile. In questi ambienti abbiamo visto che viene esaltato soprattutto il tatto, l’unico senso che unisce tutte le persone sordocieche, un senso condiviso.
Tuttavia, quando racconto dei miei amici sordociechi e delle vacanze che facciamo assieme, la domanda è sempre la stessa: come comunicano le persone sordocieche? A mio avviso, questo è uno degli aspetti più interessanti! Anche qui entra in gioco il tatto, attraverso il quale scoprono il mondo e interagiscono con gli altri.
Ci sono vari metodi di comunicazione e oggi ne scopriamo uno, che possiamo imparare e usare velocemente: il metodo Malossi.

fotografia di due persone che usano il malossi

Il Malossi, ideato da Eugenio Malossi, persona sordocieca, è un metodo di comunicazione tattile, utilizzato soprattutto in Italia, su base alfabetica che utilizza la mano della persona come strumento. Cosa significa “su base alfabetica”? Ogni parte della mano, più precisamente delle dita, corrisponde a una lettera dell’alfabeto. Toccando o pizzicando queste parti si possono comporre parole e frasi. Questo metodo viene utilizzato soprattutto dalle persone che hanno imparato la lettura e la scrittura prima di diventare sordocieche. Generalmente si utilizza la mano destra per toccare i vari punti della mano sinistra dell’interlocutore.
Mentre si compone una frase sulla mano di una persona sordocieca, questa per far capire che sta comprendendo dà un feedback. Sceglierà se dare un feedback visivo annuendo con la testa, uditivo ripetendo la parola o la frase a voce o tattile attraverso le mani e i movimenti del corpo. La persona sordocieca, poi, risponde a sua volta utilizzando la mano della persona con cui sta parlando. Può anche succedere, per esempio, che se la persona sordocieca sa che io sono udente, oltre a ripetere a voce quello che io sto digitando sulla sua mano, completa a voce le parole o le frasi prima che io arrivi a comporle completamente. Sapendo che sono udente può anche decidere di rispondermi in italiano utilizzando la voce. Oppure, se conosce un po’ la lingua dei segni può rispondere con qualche segno.

immagine della mano con le lettere corrispondenti
immagine tratta dal sito della Lega del Filo d'Oro

Per chi volesse iniziare a comunicare con le persone sordocieche tramite questo metodo, esistono dei guanti su cui sono ricamate o disegnate le lettere dell’alfabeto secondo il metodo Malossi che si possono realizzare anche a casa. In questo modo la persona sordocieca può comunicare con chiunque indossi il guanto, anche con chi non conosce questo metodo di comunicazione.
In questi anni è nata anche una start up che propone dei particolari “guanti” che facilitano la comunicazione tra persone sordocieche e chi non conosce il metodo di comunicazione Malossi. Si chiama dbGLOVE e propone dei dispositivi indossabili, una sorta di “guanti”, collegati ad una application che “traduce” in italiano i messaggi digitati sui guanti. Le risposte possono essere scritte in italiano nell’application e vengono trasmesse alla persona sordocieche attraverso i guanti che emettono delle vibrazioni simili ai segnali tattili delle lettere sul palmo della mano del metodo Malossi.

Per allenarsi, si può utilizzare questo divertente gioco: http://bit.ly/29jMy2G

Inizialmente servono tempo e una buona memoria per ricordare a quali lettere corrispondono le varie falangi, ma con un po’ di pratica si riesce a raggiungere una velocità incredibile. Le persone sordocieche sviluppano una grandissima sensibilità tattile che permette loro anche di seguire intere conferenze…in una sola mano! Questo è solo uno dei metodi che utilizzano le persone sordocieche per comunicare tra loro e anche con chi non è sordocieco.
Grazie a questi sistemi, capiamo come l’uomo sia sempre pronto a ideare, modificare e adattare diversi metodi di comunicazione in base alle proprie esigenze, perché la comunicazione è una necessità per l’essere umano, un bisogno che ci spinge a sforzarci per superare qualsiasi difficoltà.

 
Linda Cecchin
Interpreters community manager di VEASYT srl, interprete di italiano-LIS.
Crede fortemente nella cultura e nella gentilezza.
https://it.linkedin.com/in/lindacecchin

 

VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione di questo articolo in LIS a cura di Linda C., interprete di italiano - LIS (lingua dei segni italiana):

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